Da ormai diversi anni, all’interno della rete oncologica Oncofarma, parliamo di metodiche organizzative nell’allestimento di antitumorali in UFA. Studiamo la stabilità e valutiamo modelli organizzativi alternativi. L’obiettivo non è di ricercare il modello perfetto per tutti, ma di suggerire soluzioni da adattare alle singole realtà. Le esigenze di un ospedale specializzato con UFA di grande impegno sono diverse da quelle di un piccolo centro dove tuttavia si sia ritenuto necessario realizzare una centralizzazione. A volte sono state investite risorse in una elevata automazione con robot, altre volte la disponibilità di personale formato ha permesso di adottare modelli capaci di adattarsi rapidamente ai cambiamenti di attività. In Italia si possono trovare molte situazioni diverse, ma quello che è veramente importante è di poter fornire garanzia di qualità negli allestimenti e salvaguardia della sicurezza per pazienti ed operatori.

Pochi giorni fa è stato pubblicato un nuovo studio sul dose banding, che ha visto impegnato l’Istituto Oncologico Veneto nell’analisi dei dati delle preparazioni personalizzate rispetto a modelli di approssimazione di dosaggio. Da migliaia di preparazioni eseguite sono stati generati modelli organizzativi (scenari), in una realtà italiana che tuttora non fornisce indicazioni sul dose banding, una metodica già consolidata in altri stati (es.: UK). Le domande poste sono state : quali sono i principi generali del metodo del dose banding ? quali sono i farmaci sui quali eseguirla in sicurezza per il paziente ? in termini di risorse è vantaggioso adottarla e per quali fasce di dosaggio ? è meglio preparare degli standard nelle proprie UFA o acquistarle già pronte all’uso? Senza la pretesa di rispondere a tutte le domande, l’articolo affronta un percorso di lavoro dove ciascun collega possa trovare le proprie strategie, valutando le risorse disponibili, l’automazione presente e quanto offre ed offrirà il mercato dei dosaggi “a banda”.

La scelta di utilizzare dosaggi a banda è molto di più che approssimare le dosi per ottenere un risparmio. Una riorganizzazione dell’allestimento può comportare molti vantaggi, compreso il miglior utilizzo delle risorse intellettuali. Nell’articolo i temi solo accennati sono richiamati in una ricca bibliografia e sitografia, consultando la quale chi non conosce bene la materia può eseguire gli approfondimenti necessari.

L’invito è quindi di leggere con spirito critico l’articolo al fine di cogliere ciò che può essere più utile per il farmacista e per i tecnici che preparano.

Buona lettura

https://journals.aboutscience.eu/index.php/grhta/article/view/2202/2298?fbclid=IwAR3-pBa-b6D8Rpjo1f4i5ffitAVQoAcdFiQwpvgrX8YzPCZX4KRWTOxsVa8